Due modelli di intelligenza artificiale hanno sviluppato opinioni divergenti sul fatto che un’opera nota come Tondo di Brécy sia stata dipinta da Raffaello, evidenziando potenziali sfide legate all’utilizzo di tale tecnologia per scopi di autenticazione artistica. I modelli, addestrati per valutare la paternità artistica, sono giunti a conclusioni separate sul dipinto contestato, sottolineando i limiti nella diffusione dell’intelligenza artificiale per determinare la provenienza delle opere d’arte.
Un modello di intelligenza artificiale creato da Hassan Ugail dell'Università di Bradford ha concluso con sicurezza che un'opera nota come Tondo di Brécy è stata dipinta da Raffaello. Come risultato di questa determinazione da parte dell'intelligenza artificiale, il dipinto è ora esposto al pubblico presso la Cartwright Hall Art Gallery nel Regno Unito per la prima volta, consentendo al pubblico di vedere ciò che l'intelligenza artificiale ha valutato essere un'opera originale di Raffaello.
Un modello di intelligenza artificiale sviluppato da Art Recognition, una società che fornisce tecnologia per l’autenticazione delle opere d’arte, ha concluso con una probabilità dell’85% che il Tondo di de Brécy non è stato dipinto da Raffaello. Art Recognition ha precedentemente sfruttato la propria esperienza tecnica sia per confermare la Madonna Flaget come un'autentica opera di Raffaello, sia per affermare con una sicurezza del 92% che Sansone e Dalila, del 1609-1610, potrebbero non essere stati effettivamente dipinti dall'artista fiammingo Peter Paul Dopotutto Rubens. L'azienda svizzera ha quindi utilizzato il suo sistema di autenticazione sia per verificare che per contestare le attribuzioni fatte a personaggi storici di spicco come Raffaello e Rubens sulla base delle sue analisi.
Carina Popovici, CEO di Art Recognition, ha espresso la sua sorpresa in un'e-mail ad Artnet News, affermando che i risultati del suo studio erano in diretta contraddizione con quelli del team di Ugail.
Gli esperti d’arte hanno informato Artnet News di ritenere che l’intelligenza artificiale non soppianterà mai completamente i metodi di autenticazione tradizionali. Questa convinzione deriva dai limiti della tecnologia che diventano sempre più evidenti, in particolare quando applicati ad opere d'arte diverse da quelle degli antichi maestri. Larry Silver, uno storico dell'arte dell'Università della Pennsylvania coinvolto nel processo di autenticazione della Madonna Flaget, ha espresso la sua convinzione che il set di dati utilizzato da Art Recognition per l'autenticazione ha funzionato in modo più efficace di quanto l'autenticazione umana avrebbe mai potuto fare.
Secondo Popovici, Art Recognition è stata fondata con l'obiettivo di ridurre al minimo i conflitti derivanti dalle interpretazioni e dagli ego umani, introducendo allo stesso tempo la trasparenza nel processo di autenticazione. Ha affermato che il suo modello iniziale, addestrato su immagini di falsificazioni confermate scoperte online da Wolfgang Beltracchi, ha raggiunto un tasso di successo del 100% nel rilevare falsificazioni che non facevano parte dei dati di addestramento del modello. Tuttavia, l’intelligenza artificiale ha la capacità di indicare la probabilità che un dipinto sia stato rubato. Gli esperti prevedono che man mano che la tecnologia acquisirà maggiore popolarità, il potenziale per assistere le forze dell’ordine diventerà sempre più significativo. Popovici ha affermato che Art Recognition non ha ancora stabilito alcuna partnership formale con le forze dell'ordine, ma ha collaborato con il dipartimento di polizia di Zurigo in Svizzera su un caso specifico.