Quando gli artisti emergenti muoiono inaspettatamente, c’è la tendenza a mitizzare alcuni aspetti della loro vita e carriera. Per alcuni pittori, le narrazioni popolari si concentrano su come erano presumibilmente al loro apice artistico, insieme a discussioni sulla loro salute mentale e su come il loro mercato fosse salito alle stelle. Figure come Jackson Pollock e Jean-Michel Basquiat servono come esempi di ciò che è accaduto.
Matthew Wong ha ricevuto un trattamento simile dopo la sua tragica morte per suicidio nel 2019 all'età di 35 anni. La recente retrospettiva delle opere di Wong al Museum of Fine Arts di Boston, che ha avuto origine dal Dallas Museum of Art, ha cambiato molte prospettive.
Questo spettacolo attentamente curato, supervisionato da Vivian Li, taglia le narrazioni esagerate che circondano l'eredità di Wong. Lo ritrae non come un prodigio, ma come un artista di talento che sta ancora cercando la sua strada, come un canadese di origine asiatica che esplora il suo posto nel mondo. Caratterizzato da una selezione mirata di 40 opere, offre una prospettiva ricca di sfumature che necessitava di essere rivista rispetto alle rivisitazioni eccessivamente drammatiche della storia di Wong nei quattro anni successivi alla sua scomparsa.
Spesso Wong è stato etichettato come autodidatta, il che implica che abbia scoperto immediatamente la sua tavolozza di colori influenzata dal Fauvismo e le vorticose tecniche compositive con poca guida. Tuttavia, come questa mostra dimostra abilmente, quell’etichetta non coglie appieno la natura in evoluzione del suo percorso artistico. Presenta una comprensione più equilibrata di Wong come artista che continua ad affinare la sua visione e le sue tecniche nel tempo, al di fuori delle narrazioni riduttive del genio improvviso. Wong aveva perseguito un'educazione artistica formale, frequentando la scuola a Hong Kong e ottenendo un MFA in fotografia. Inizialmente è sceso nelle strade di Hong Kong per scattare fotografie spontanee di soggetti ignari nello stile di Daido Moriyama. Sebbene questi primi lavori fotografici non facciano parte della mostra, sono riprodotti nel catalogo allegato, dimostrando che Wong aveva una formazione ed era stato esposto ad artisti influenti prima di concentrarsi sulla pittura. Ciò fornisce un contesto importante che confuta i racconti eccessivamente semplicistici del suo sviluppo artistico avvenuto senza guida o istruzione.
See You on the Other Side (2019), il dipinto finale di Wong spinge i limiti dell'evitare interpretazioni dirette legate alla salute mentale. Presenta una figura solitaria seduta sul bordo di una scogliera, con una casa lontana sminuita da una vasta distesa di spazio bianco vuoto. Questo dipinto cupo appare verso la fine della mostra, ma non è l'ultima cosa che gli spettatori incontrano. Questo onore va agli opuscoli forniti di risorse per coloro che contemplano il suicidio.