Ant-Man può sembrare una scelta ironica per dare il via alla fase successiva dei film Marvel, ma "Ant-Man and the Wasp: Quantumania" stabilisce con successo Kang il Conquistatore come un formidabile cattivo. Tuttavia, nonostante il suo tuffo nel Regno Quantico, il film non è all'altezza della maggior parte degli altri aspetti. La sua discesa nello spazio interno gli conferisce più un'atmosfera da "Guardiani della Galassia", con una serie di personaggi bizzarri e un design di produzione oscuro. Questo cambiamento è un allontanamento dall'originale "Ant-Man" e dal suo sequel, che si basava sulla commedia e su una storia più modesta. Sebbene il regista Peyton Reed porti un simile senso di fantasia alla terza puntata, le somiglianze con il debutto del franchise nel 2015 sono scarse.
D'altra parte, "Quantumania" soffre di un caso di gigantismo, con Ant-Man/Scott Lang (Paul Rudd), The Wasp (Evangeline Lilly), i suoi genitori (Michelle Pfeiffer e Michael Douglas) e la figlia ormai cresciuta di Scott Cassie (Kathryn Newton) è tutta attratta dal Regno Quantico. Il viaggio che ne segue è un'esperienza stravagante, priva di molta connessione con la realtà riconoscibile. L'unico aspetto identificabile è la lotta dell'universo nascosto sotto il dominio di un essere potente, Kang il Conquistatore (interpretato da Jonathan Majors), che è così temuto che il suo nome è appena pronunciato, simile a Voldemort in Harry Potter.
Nonostante la sua apparizione nella serie TV "Loki" della Marvel, il livello di minaccia di Kang in "Quantumania" è alla pari con Thanos, cogliendo il pubblico alla sprovvista. Jonathan Majors interpreta Kang con un tranquillo ma palpabile senso di minaccia e maestà, portando gravità anche nei dialoghi più impegnativi. Mentre la prossima serie di film si sviluppa verso un'altra resa dei conti delle dimensioni di Avengers, se Kang è l'antagonista centrale, Majors è l'elemento di spicco di "Quantumania" a cui il pubblico può aggrapparsi.
Un problema con la struttura del film è l'apparente discrepanza tra l'immenso potere e le cattive intenzioni di Kang e la coppia eroe-cattivo. Per dirla in termini adatti al ruolo imminente di Majors in "Creed III", è come chiedere a un combattente leggero di affrontare un peso massimo che originariamente ha combattuto con i Fantastici Quattro nei fumetti. Lo stesso Kang chiarisce questo punto, schernendo apertamente Ant-Man e dicendogli: "Sei fuori dalla tua portata".
Indubbiamente, la pandemia globale ha avuto un impatto significativo sul panorama teatrale di Hollywood dopo l'enorme successo della Marvel con "Avengers: Endgame". Da quell'evento culminante, lo studio non si è più sentito un giocatore importante. Tuttavia, concentrandosi su Kang, la terza puntata di "Ant-Man" fa un passo necessario verso qualcosa di più grande, con i prossimi sequel di "Guardians" e "The Marvels" entro la fine dell'anno. Tuttavia, è solo un piccolo passo e, come gran parte della recente produzione della Marvel, accentua solo l'ombra monumentale proiettata da "Endgame" nello specchietto retrovisore.